Opuscoli 4° volume 2002: Leoniero Bellini
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			 Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus  | 
		
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			 Leoniero Bellini, 77 anni - Roma -19 novembre 1922 - 12 agosto 2000 
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			 Mio padre era nato in una famiglia di mezzadri in provincia di Siena e si era trasferito giovanissimo a Roma presso parenti che lavoravano come portieri in un’ambasciata; aveva imparato lì a conversare in più lingue e durante e dopo la guerra aveva lavorato come cameriere in molti alberghi e ristoranti importanti, conoscendo, senza rimanerne affascinato, gli ambienti dell’alta società, uomini di spettacolo, nobili, politici.Il suo sogno era avere un’attività in proprio e affrontando difficoltà e debiti riuscì ad aprire un bar in un quartiere, Monteverde vecchio, che è oggi tra i più ricercati di Roma; e in quell’esercizio, che ha gestito con il solo aiuto di mia madre, ha passato trent’anni.  
			Nel suo bar si poteva ascoltare solo musica classica, soprattutto lirica, o i dibattiti trasmessi da Radio Radicale o i programmi culturali di Rai Tre; lui era molto interessato alla cultura e alla politica e spesso si accendevano discussioni vivaci con i clienti; ma credo sia rimasto nella memoria di molti di loro proprio perché la sua era una personalità fuori dal comune. 
			Da quando era in pensione andava tutti i giorni con la bicicletta a godersi la libertà e Roma, e luoghi di Roma che non tutti conoscono con un gruppo guidato da una giovane laureata poi eletta in consiglio comunale; e in bicicletta è stato tamponato ed è caduto, subendo un intervento alla testa, e la rianimazione, e la corsia, per morire dopo 40 giorni.   
			Dicono che è stata colpa sua, e il GIP ha accolto la richiesta di archiviazione; io non credo sia vero, vedremo.  
			Mio figlio Adriano  quando è nato l’ho visto veramente contento, anche se secondo lui mi ero decisa un po’ tardi  si dispiace perché non lo ricorda, aveva solo 5 anni, come invece i nipoti già grandi Elisa e Mauro che gli erano molto affezionati.  
			So che era anziano, che perdere il padre è nell’ordine delle cose; ma mi dispiace per Adriano, gli manca la figura del nonno, come manca a me qualcuno che mi dica 
 stai calma! col suo sorriso. 
			 Daniela Bellini  
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Data di creazione: 31/12/2007 • 11:37
        Ultima modifica: 04/01/2008 • 15:45
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Mio padre era nato in una famiglia di mezzadri in provincia di Siena e si era trasferito giovanissimo a Roma presso parenti che lavoravano come portieri in un’ambasciata; aveva imparato lì a conversare in più lingue e durante e dopo la guerra aveva lavorato come cameriere in molti alberghi e ristoranti importanti, conoscendo, senza rimanerne affascinato, gli ambienti dell’alta società, uomini di spettacolo, nobili, politici.